In Vive l’amour, l’emozione scaturisce direttamente dal posizionamento della MdP. A sinistra: L’eclisse [id., 1962] di Michelangelo Antonioni. I 1000 momenti fondamentali, a cura di Chris Fujiwara, Ed. In basso: Stray Dogs di Tsai Ming-Liang. VIVE L'AMOUR è un film di genere drammatico del 1994, diretto da Tsai Ming-liang, con Chen Chao-Jung e Lee Kang-sheng. Può un cinema esplicitamente simbolico fare a meno del simbolismo?1. Vive l’amour racconta un paradossale ménage à trois: oltre al giovane senza abitazione, Tsai si focalizza su un altro ragazzo, Ah-jung, venditore di strada, e su una donna, May Lin, che lavora in un’agenzia immobiliare e che cerca di vendere proprio l’appartamento dove è entrato di nascosto Hsiao-kang. Ma, allo stesso tempo, rifiutando il punto esclamativo che dovrebbe arrivare alla fine di un invito così forte e deciso, Tsai mette in crisi la natura stessa della formula e la banalità del discorso contemporaneo sull’amore così come lo sentiamo, spesso e dovunque, dalla riviste popolari agli show tv e alle canzoni d’amore pop senza fine. Dall’apatia. È così che ho cambiato idea, e ho deciso il finale di. Per questo, la composizione delle immagini del film di Tsai (e la durata delle singole inquadrature) è più che mai significativa: spazi anonimi (scale, corridoi), figure umane schiacciate sullo sfondo, riprese frontali, primissimi piani che sospendono l’azione e ingabbiano gli attori. Colore: C Con una tale delusione nel cuore, non c’era nessuna possibilità che io girassi la conclusione originale, quella della sceneggiatura. Produzione: Central Motion Pictures, Shiung Fa Corporation, Sunny Overseas Corporation, Attori: Lee Kang-sheng (Hsia-Kang); Yang Kuei-Mei (May Lin); Chen Chao-jung (Ah-Jung). Con una tale delusione nel cuore, non c’era nessuna possibilità che io girassi la conclusione originale, quella della sceneggiatura. Le riprese del film si sono svolte in Taiwan. La climax, però, deve ancora arrivare: l’ultima, straziante inquadratura di Vive l’amour, un primo piano di sei minuti, costringe lo spettatore alla resa definitiva, ad abbassare lo sguardo, disarmato da un’identificazione emozionale devastante, dolorosissima. Durata 119 minuti. sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 83% sul 100% mentre Vive l’amour risponde affermativamete alla domanda, ma è tutto il cinema di Tsai Ming-Liang a fondarsi interamente su questo paradosso: si pensi, ad esempio, all’inquadratura fissa sul cinema vuoto di Goodbye Dragon Inn [Bu San, 2002]. Ma anche queste azioni vengono svuotate dal regista taiwanese del loro significato simbolico: la purificazione (il cambiamento) è impossibile. Vive l’amour racconta un paradossale ménage à trois: oltre al giovane senza abitazione, Tsai si focalizza su un altro ragazzo, Ah-jung, venditore di strada, e su una donna, May Lin, che lavora in un’agenzia immobiliare e che cerca di vendere proprio l’appartamento dove è entrato di nascosto Hsiao-kang. Spesso i tre protagonisti occupano da soli l’inquadratura e succede (come nelle tre immagini qui sopra) che non riescano a riempirla. Può un cinema di violente tensioni emotive essere declinato secondo forme rigorosamente impassibili? ", http://www.spietati.it/z_libri_dettaglio.asp?idLibro=13, http://www.academia.edu/7522471/Tsai_Ming-liang_and_the_Lost_Emotions_of_the_Flesh, http://www.menggang.com/movie/taiwan/caiml/vivelamour/e-vivelamour-b.html. Citiamo nuovamente Baratti: Può un cinema di violente tensioni emotive essere declinato secondo forme rigorosamente impassibili? Vive L'Amour (愛情萬歲 S, Aiqing wansui P) è un film taiwanese di Tsai Ming-liang del 1994, vincitore del Leone d'oro al miglior film alla 51ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, ex æquo con Prima della pioggia © 2020 NetAddiction Srl P.iva: 01206540559 – Sede Legale: Via A.M. Angelini, 12 - 05100 Terni Capitale sociale: Euro 119.000 – Iscrizione al Registro delle Imprese di Terni n.01206540559, La vita straordinaria di David Copperfield, Il ruggito dall’Oriente: da Lanterne rosse a Lav Diaz, i ‘Leoni’ del cinema asiatico a Venezia. - P.Iva 01816001000 Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Roma n.332 del 11.07.2001, LUCKY RED (1994) - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT, Alessandra - Un grande amore e niente più, We Are The Thousand - L’incredibile storia di Rockin’1000, Fuori era primavera - Viaggio nell'Italia del Lockdown, Carolina e Topo Tip - Il mistero di Halloween, My Hero Academia the Movie 2: The Heroes Rising. "E' straordinaria l'elegante originalità di concezione d'ogni inquadratura, la ricchezza di eccellenti idee di regia, la sapienza del collocare le figure nello spazio, l'intensità quasi intollerabile di molti momenti, il regista affida la narrazione di solitudini e frustrazioni giovanili a una serie di azioni insignificanti e compulsive, al rapporto dei tre ragazzi col tempo sempre troppo pieno o troppo vuoto, con la città e con il proprio corpo: attese davanti alle cabine telefoniche occupate, le vetrine dei negozi chiusi alla sera, il passo affannato del lavoro e i torpori repentini del finto riposo, la sigaretta accesa per illusoria compagnia, un bacio spaventato, la città sempre in distruzione/costruzione, salire in auto e guidare senza aver dove andare, svegliarsi senza un perché, fare l'amore senza amore.